L’assemblea di Firenze del 24 Giugno ha visto nascere una nuova associazione politico-culturale: Senso Comune. Come si può intuire dal nome, l’obiettivo di questo movimento è parlare alle persone comuni. E soprattutto a quelle persone per cui la crisi economica non è una parola astratta ma un’esperienza quotidiana. Non è detto che ci riusciremo ma sta di fatto che il primo passo per cambiare la realtà è comprenderla, e per tornare a comprendere la realtà bisogna tornare a parlare proprio con la gente comune.
Il secondo passo da compiere sta nell’individuare il bersaglio che si vuole colpire. E su questo punto Senso Comune ha le idee molto chiare. I nostri nemici sono le disuguaglianze, la povertà, la disoccupazione e le élites economiche che mangiano a sbafo sulle spalle della maggioranza della popolazione. Terzo ed ultimo passo sta nel proporre una soluzione. E se il nostro obiettivo è la lotta alle disuguaglianze, allora la soluzione sta nel discutere di come dar vita a un partito/movimento che intenda conquistare le istituzioni.
Tutto ciò è necessario perché viviamo in una società tragicamente diseguale in cui gli unici valori sono la competizione e il disprezzo per chi è più povero. Però si sa, odiare chi ha di meno è più facile che prendersela con chi ha di più. Il potere può vendicarsi, i pezzenti no.
La risposta ai nostri problemi non è quindi rappresentata da Salvini e dal suo odio verso qualunque essere umano nato a sud di Bologna. Allo stesso modo non si può che provare disprezzo verso Renzi che ha definitivamente trasformato il PD in un gruppo di servetti di Marchionne e Farinetti. E anche Grillo fa parte del problema: non bastano amministrazioni pubbliche trasparenti. L’essere onesti di per sé non vuol dire difendere gli interessi dei più deboli, dei senza casa, dei disoccupati.
I dati parlano da soli.
La disoccupazione in Italia è al 12% e quella giovanile al 40.
L’uno per cento più ricco della popolazione possiede il 25% della ricchezza nazionale. Mentre il 20% più povero ne possiede lo 0,06%: 415 volte di meno!!
Sapete dire il nome di un partito che in Italia faccia di questi numeri il proprio cavallo di battaglia? Ecco quel partito, quel movimento, va fondato: sono i fatti che ce lo chiedono, punto e basta.
Il nome, il simbolo e i colori non contano niente, quel che conta sono gli obiettivi. Che si chiami «partito x», «movimento y», «populismo z» è irrilevante. Sia chiaro però che per noi la parola populista non è un insulto. E se essere populisti vuol dire stare col popolo, allora sì: siamo fieramente populisti.
E sia altrettanto chiaro che a Senso Comune non interessa parlare di destra e sinistra.
Senso Comune vuole creare uno spazio di emancipazione.
Basta con la destra serva dei potenti e basta anche con la sinistra che è tutta, tutta, tutta asservita al PD.
Solo lo stato può farsi carico di un’emergenza sociale di queste dimensioni. E può farlo solo tramite piani per l’occupazione, difendendo a tutti i costi l’industria nazionale e i suoi posti di lavoro, aumentando gli investimenti in opere pubbliche utili, nazionalizzando il sistema bancario e creando un insieme di garanzie sociali che impediscano che i ricchi diventino sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Solo così potremo rendere la società italiana più umana, più razionale, più giusta. Al di fuori di ciò c’è solo la barbarie. E la barbarie ha un nome e un cognome: Libero Mercato.
Ma di fronte a queste affermazioni già si sente risuonare la voce dei signori della terra: «ma la globalizzazione? il debito? l’Europa?». L’Unione Europea, come la globalizzazione, sono strumenti nelle mani dei potenti. L’Unione Europea è il mostro che ha messo volutamente in ginocchio la Grecia, che obbliga gli stati a svendere i servizi pubblici e che con le politiche di austerity ha devastato la vita di decine di milioni di persone. Questa è la tragica realtà, e di fronte a sciacalli come la Merkel e Juncker all’Italia resta una sola risorsa: l’Italia stessa, e il suo PIL che continua ad essere l’ottavo al mondo. Solo un governo che faccia gli interessi dell’Italia salverà l’Italia. Il resto, signore e signori, sono chiacchiere.
Noi siamo qui per costruire una Patria di uomini e donne Liberi ed Uguali: chi ci sta?