Buenos Aires, Estadio Alberto José Armando, meglio noto come La Bombonera. Va in scena la finale di andata della Copa Libertadores, la Champion’s sudamericana. Si affrontano Boca Junior e River Plate, il derby della capitale argentina, il superclasico. Questa non è una partita normale, è una battaglia, dove il vincitore avrà eterna gloria.
Si gioca per la propria gente, per la propria hinchada e non ci si può permettere di fare un passo indietro. Gli eccessi sono consentiti, oseremmo dire incoraggiati, ma risparmiarsi no. Guai a tirare indietro la gamba in un’occasione come questa, perché la propria gente non scorda mai nemmeno negli anni a venire.
È uno scontro anche di mentalità: quelli del River sono soprannominati i Milionarios e rappresentano storicamente la parte ricca e benestante di Buenos Aires. I Bosteros del Boca sono storicamente i ceti popolari e immigrati.
Anche politicamente le tifoserie sono divise e non solo dal fiume Rauchelo che divide i quartieri di origine dei due club. Negli anni ’60 e ’70 i tifosi del River sostenevano la dittatura militare di Videla, mentre i Boquenses erano sostenitori del peronismo.
In questa sfida c’è anche un po’ di Italia visto che i tifosi del Boca sono anche soprannominati gli Xeneizes, i genovesi, perché i fondatori del club erano proprio degli immigrati dal capoluogo ligure. La società del River, invece, è storicamente gemellato col Torino e le due società si dedicano vicendevolmente le seconde maglie.
Ieri sera è l’apoteosi dell’equilibrio, con continui botta e risposta che rimandano il verdetto alla sfida di ritorno al Monumental.
Schelotto decide di lasciare in panchina Benedetto, Tevez e Zarate affidandosi al tridente Villa, Pavon e Abila. Il River risponde con Borre e l’ex genoano Pratto. Dopo un paio di grandi occasioni per i Millionarios, il Boca apre le marcature. Abila, sfrutta nel migliore dei modi un’indecisione di Armani: il portiere della nazionale argentina respinge la prima conclusione, ma non riesce a trattenere la palla che finisce ancora su piedi del “Wanchope” per il gol dell’1-0. Non passa nemmeno un minuto prima che Pratto, lanciato da Martinez, si incunei in area e batta Rossi con un diagonale strepitoso. Si fa male Pavon e al suo posto entra Benedetto. È proprio “El Pipa” a riportare avanti gli “Xeneizes”con una torsione favolosa, sugli sviluppi di un calcio di punizione.
La ripresa è meno scoppiettante della prima frazione, calano le energie e le occasioni. Nonostante tutto alla fine il River trova il pareggio. Punizione di Martinez, Izquierdoz per anticipare Pratto batte il proprio portiere per il gol del 2-2. Schelotto prova a giocarsi l’ultima carta per vincere la partita, dentro Tevez per Villa. La mossa è quasi vincente. L’Apache si beve tutta la difesa del River e serve Benedetto che spara colpevolmente la palla tra le braccia di Armani. È il 90esimo, non c’è più tempo. Bisognerà aspettare ancora due settimane per sapere chi alzerà la coppa al Monumental.
BOCA JUNIORS-RIVER PLATE 2-2 (2-1)
Boca (4-3-3): Rossi; Jara (38′ st Buffarini), Magallan, Izquierdoz, Olaza; Nandez, Barrios, Perez; Villa (27′ st Tevez), Abila, Pavon (27′ pt Benedetto). (Lampe, Goltz, Gago, Zarate). All.: Schelotto
River (3-4-1-2): Armani; Maidana, Martinez Quarta (13′ st Fernandez), Pinola; Montiel, Perez (30′ st Zuculini), Palacios, Casco; Martinez (32′ st Quintero); Borré, Pratto. (Lux, Mayada, Alvarez, Mora). All.: Gallardo
Arbitro: Tobar (CHI)
Reti: 34′ pt Abila, 36′ pt Pratto, 46′ pt Benedetto, 16′ st aut. Izquierdoz
Ammoniti: Jara, Casco, Tevez, Villa, Abila, Borré