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Per la Toscana! Appello della rete Toscani Liberi

20 Agosto 2019

Le prossime elezioni in Toscana rischiano di passare completamente sopra la testa dei bisogni reali dei cittadini ed in particolare delle classi popolari della regione. Da una parte la Lega sarà interessata a usare come simbolo uno sfondamento in una regione “rossa”, senza dare minimamente conto degli scarsi risultati raggiunti dal governo, e soprattutto del progetto di regionalismo differenziato, col suo portato di disgregazione sociale, territoriale e culturale. Dall’altra il PD rischia di nascondersi dietro le esigenze di continuità di un modello virtuoso assediato dai “barbari”: una rendita di posizione elettoralistica che ha ormai reciso tutte le sue radici storiche.

Il modello della Toscana rossa è dunque a rischio? Il modello della Toscana rossa è già finito. Da questa presa d’atto bisogna ripartire per mettere sul tappeto un’opzione politica di avanzamento democratico, non rivolta soltanto alla salvaguardia di un ceto politico “di sinistra” o alla “vendetta” di quello di destra. Anche perché si fa strada un inquietante paradosso, con la destra che si appresta a intercettare la protesta e il desiderio di protezione sociale degli esclusi e dei lavoratori, mentre la sinistra si presenta come forza di conservazione degli attuali equilibri che hanno prodotto anche nella nostra regione sacche massicce di divaricazione sociale.

Dati alla mano, né il richiamo alla difesa del “fortino assediato” dai barbari, e men che meno l’appello alla difesa delle identità di sinistra, risultano di un qualche interesse per la gente comune. Anche nella nostra regione. La Toscana sta perdendo capacità innovativa a ritmi preoccupanti, contraddistinta da uno sviluppo se va bene a macchia di leopardo, dove alcune realtà produttive sopravvivono, altre arrancano, ma molte tirano giù le serrande, gettando nella precarietà e nell’abbandono intere, popolose comunità, dal Val d’Arno a Piombino. Le classi dominanti si salvano con il ricorso alla rendita, immobiliare o territoriale. Il saccheggio della natura e la rendita turistica, col loro portato di sradicamento comunitario, attacco all’ecosistema e precarietà lavorativa, paiono essere le uniche risposte di sistema (emblematico in entrambe le direzioni il caso dell’aeroporto di Firenze).

La battaglia per la valorizzazione e l’aggiornamento del modello toscano è sicuramente da riprendere, per tutto quello che ha significato e potrà ancora significare, non solo per la nostra regione ma per l’intera compagine nazionale, in termini di costruzione di una civiltà democratica. Questa era fondata sulle lotte e le conquiste delle classi popolari, e sulle risposte virtuose date loro in termini di servizi sociali, infrastrutture e difesa del territorio – dell’ecosistema, di un equilibrato sviluppo urbanistico e di un giusto rapporto tra città e campagna, tra il capoluogo e le periferie.

Questo appello è volto a rilanciare, a partire dalle tre campagne che intendiamo mettere in campo a difesa della sanità pubblica, dei trasporti pubblici e dell’ambiente, una politica popolare dalla parte di chi rischia di non avere parte. Senza velleità elettoralistiche, ci proponiamo di mettere questa piattaforma al servizio di chiunque, cittadini, attivisti ed associazioni già operanti nella nostra regione, abbia voglia di elaborare proposte, idee e mobilitazioni  per il nostro futuro. Abbiamo bisogno di tornare a parlare non a questa o quella minoranza politica, ma alle grandi maggioranze sociali. Per questo abbiamo bisogno del contributo attivo di tutti i cittadini toscani.

Firmate! Contattateci! Tornate protagonisti della vita futura della nostra bella Toscana!

Per aderire all’appello Per la Toscana! invia una mail all’indirizzo rete.toscaniliberi@gmail.com indicando nome, cognome e luogo di provenienza.

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Giacomo Baldini, Dusca Bartoli, Andrea Bellucci, Matteo Bortolon, Carlo Candi, Beatrice Cioni, Massimo D’Antoni, Francesca Faienza, Antonio Floridia, Denise Latini, Andrés Lasso, Fabrizio Matrone, Tamara Morandini, Tommaso Nencioni, Roberto Passini, Silvia Pennazzi, Lorenzo Pieraccini, Silvia Pietroni, Francesco Polverini, Luca Rugi, Antonio Silverii,  Mauro Valiani, Giuseppe Vallario 

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