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Podemos e i limiti dell’antifascismo

21 Dicembre 2018

In Spagna, contro tutti i pronostici, un nuovo partito di estrema destra ha avuto grande successo nelle elezioni regionali in Andalusia di qualche settimana fa. Questo partito si chiama Vox, un nome che ricorda ciò che si è voluto restituire alla cosiddetta “Spagna vuota” della campagne, ovvero un luogo politico dove far sentire la propria voce. Vox è passato da 18.000 elettori ottenuti nelle elezioni nazionali del 2016 a 390.000 presi nella sola Andalusia nel 2018. Un incredibile exploit che è stato ottenuto facendo dimenticare di essere un movimento liberista, omofobo e razzista. E per giunta nato da una scissione interna a un partito di establishment per eccellenza, il Partido Popular. Come è stato possibile tutto ciò? Il politologo Guillermo Fernandez, studioso delle estreme destre europee e vicino a Podemos, lo ha spiegato al sito Cuartopoder.es., permettendosi anche di dare qualche consiglio al partito di Iglesias rispetto alle vere priorità da affrontare.

Dopo la sorprendente irruzione nello scenario politico dell’ultradestra di Vox nelle scorse elezioni andaluse, molti analisti ne hanno discusso nei diversi media. Alcuni di quelli generalisti trattano il fenomeno come se Vox avesse addirittura vinto le elezioni. Su cuartopoder.es abbiamo voluto parlare con Guillermo Fernandez (Madrid, 1985), ricercatore all’Universidad Complutense di Madrid, specializzato nelle destre radicali europee e collaboratore di diversi media come El Confidencial e Cxt. Una chiacchierata tranquilla che aiuta a capire il fenomeno di Vox e i suggerimenti di questo studioso su come fermare l’ultradestra in Spagna.

In questi giorni vediamo numerose analisi sull’irruzione di Vox. In fondo, ce l’aspettavamo?

Non so fino a che punto. Ci sono stati molti sondaggi secondo i quali Vox avrebbe preso 0 o 1 seggio. Ricordo di aver parlato con persone prima delle elezioni dicendo loro che avrebbero avuto un buon risultato. La sinistra era con la testa tra le nuvole. In tanti ridevano del video di Santiago Abascal (N.B. Presidente di Vox) su un cavallo richiamando la reconquista. 

Durante questa campagna, Vox si è rifatta a un’idea che ha saputo vendere intelligentemente, cioè quella di riconquistare il Paese, tornare a mettervi ordine, cambiarlo in meglio dal suo punto di vista, realizzare una rivincita contro i nazionalismi periferici (N.B quelli in Catalogna e nei Paesi Baschi) che hanno umiliato la Spagna. 

Ci sono due cose che mi interessano di questo. Una delle grandi virtù di Vox è stata l’aver rotto due idee che sembravano ben radicate. La prima è che non c’era in Spagna spazio per un altro partito di estrema destra perché c’era il Partido Popular (Pp), e con la comparsa di Ciudadanos c’è n’era ancora meno secondo questa opinione. Dicevano che il campo dell’estrema destra era ormai saturo. Si è dimostrato, con l’irruzione di Vox, che ciò era falso.

In secondo luogo, si diceva che era impossibile che un partito rompesse la fidelizzazione del voto nelle zone rurali, per esempio dei feudi del Pp in Castiglia o del Partito Socialista Obrero de España (Psoe) in Andalusia. Anche questo si è dimostrato falso: c’erano sentimenti di abbandono nelle zone rurali che erano politicizzabili. E’ bastato che Vox tirasse fuori i tori, la caccia, la pesca e la difesa della tradizione perché questa gente sentisse che si parlava di loro. Queste due cose sembravano impossibili; Vox ha dimostrato che erano possibili, ed occorre riconoscergli un coraggio importante in questa campagna. Inoltre, il piano di Vox era di presentarsi alle europee; quando hanno convocato le elezioni andaluse c’è stato poco tempo per la reazione, hanno deciso di presentarsi e hanno ottenuto risultati. E’ sorprendente.

L’ìdea principale della campagna di Vox era quella di contrapporre la Spagna ai progetti periferici e all’indipendentismo…

Questo è il motivo principale per cui la gente li ha votati. Non credo che la maggior parte dei suoi elettori abbia letto il loro programma, né che sappiano che Abascal era un ex del Pp, un Aguirre Boy [da Esperanza Aguirre, ex leader del Partito Popular n.d.r.]. Credo sia stato rilevante la capacità di Vox di non farsi scrupoli e di parlare in maniera molto libera, di stabilire un confronto contro i partiti dell’establishment riferendosi ad essi come “la destruccia codarda”, “la banderuola arancione”, “il regime del Psoe” e, rispetto a Podemos, come un partito che si è adeguato.

Allo stesso tempo, hanno trasmesso l’idea di una “Spagna viva”, hanno recuperato l’idea di un grande Paese, ripescando episodi noti della storia spagnola come la reconquista. Ricordo Abascal parlare di Colombo che usciva dal porto di Palos per ottenere grandi cose che suscitarono l’ammirazione del mondo.

Non si è parlato dell’impero spagnolo tanto come costruzione politica, ma piuttosto all’interno dell’idea che se la Spagna rimane unita e crede in sé stessa può fare grandi cose ed essere ammirata nel mondo. Per questo dovrebbe farla finita con i propri demoni, ovvero i nazionalismi periferici, che le rubano energia interna.

Di fronte allo spagnolismo, che ha vinto le elezioni, soprattutto Adelante Andalucia (N.B. coalizione di partiti di sinistra andalusi e di sezioni locali di partiti di sinistra nazionali) ha cercato di tirare fuori la bandiera dell’andalusismo durante la campagna. Come valuta questa idea?

La campagna di Adelante Andalucia mi è sembrata abbastanza accettabile. Non credo che avessero molte altre opzioni. Nonostante abbia perso 300.000 voti (N.B. si riferisce a quelli ottenuti da Vox, in realtà quasi 400.000), hanno evitato danni. Il problema, per me, viene da Podemos a livello statale, e questo si manifesta in tutti i territori. Quando un Paese è intrappolato in un conflitto territoriale (e il conflitto in Catalogna sembra essere ad un punto morto, e si trascina da molto tempo) non è normale che Podemos non metta i suoi 70 deputati e le sue risorse a lavorare per proporre una riforma costituzionale e un serio modello di Stato. 

Sicuramente non sarebbe qualcosa di definitivo, ma almeno potrebbe rappresentare una bozza alla quale aggiungere successivamente puntualizzazioni e carica retorica. Mostrare quale sarebbe la proposta per un Paese più giusto è necessario. Se questa non c’è e ci si limita a parlare della necessità di un referendum, che è qualcosa di procedurale che conta nel primo mese di conflitto ma dopo svanisce, Podemos continuerà a non pronunciarsi sulla questione cruciale spagnola degli ultimi anni. 

Quello che non può essere è che Podemos, dopo le elezioni catalane del 2015, dica di aver fatto l’arbitro tra due contendenti e che nel 2017 continui a dire la stessa cosa. Podemos ha risorse, è un partito politico, una delle maggiori rappresentazioni istituzionali della sinistra nella storia spagnola. Credo che ci sia una vera mancanza di idee. Fino a che la questione non è almeno minimamente accennata, né Adelante Andalucia né nessuna sigla di Podemos potranno avere una posizione forte in questo dibattito, e staranno sempre alla mercé di altri o cercando di minimizzare costantemente i danni.

Mentre nelle grandi città parliamo di estesi territori dello Stato spagnolo come la “Spagna vuota”, Vox si riferisce ad essi come “la Spagna viva”.

Effettivamente, è stata una delle grandi virtù della campagna di Vox. Hanno rotto il tabù dell’impossibilità per un partito nuovo, che non fosse appartenente al bipartitismo, di poter entrare nella Spagna vuota. Vox lo ha fatto, si è approfittata di questo sentimento esistente nelle zone rurali e meno rurali, che vengono considerate inferiori dalle persone di città. Ci sono molti paesi grandi in Andalusia, come in Castiglia-La Mancha e altre zone, non mi riferisco solamente al mondo rurale.

In queste zone c’è coscienza dei problemi di emigrazione e di decadenza. Sicuramente, l’Andalusia non è la peggiore zona della Spagna quanto a questi problemi. Hanno sentito che qualcuno stava parlando direttamente con loro, e inoltre gli si proponevano cose qualificabili come politicamente scorrette. Hanno utilizzato i tori, la caccia e la pesca … si sono confrontati con altre idee, gli hanno detto che il loro modo di vivere e relazionarsi con gli animali era legittimo. Per quanto possa venire gente dalle città a dire che invece non lo è, gli hanno detto di non lasciare che questi progressisti di città li facciano sentire colpevoli.

Questa è una strategia molto tipica dell’estrema desta. Io ho studiato di più il fenomeno Le Pen in Francia. La gente che vive lontano da Parigi etichetta in qualche modo le persone di sinistra come quegli arroganti moralisti che li giudicano e che li fanno sentire male. La sinistra che da sempre era liberatrice di tabù di fronte alla società conservatrice e che adesso dice loro cosa devono fare. Vox ha ottenuto che la sinistra sia quella che sta dettando come le cose vadano fatte e che sia Vox quella che libera determinati settori della popolazione dal sentirsi colpevoli.

Una elite culturale che vive nelle città, nei centri di conoscenza, nelle università e nei mezzi di comunicazione, che non capisce ampi settori della popolazione spagnola …

Potrebbe essere. Sono usciti articoli su questo; potrebbe stare succedendo che così come in Francia si fa molta differenza tra il Paese centrale e quello periferico, in Spagna c’è qualcosa di simile e che apre a possibilità politiche interessanti, anche per la sinistra se sapesse giocarsele. Nel caso della Francia c’è una diversità: lì c’è più gente che vive nel mondo rurale che in Spagna. 

Però, se Vox si avvicina al mondo rurale parlandogli delle sue tradizioni, la sinistra potrebbe avvicinarsi a questo mondo parlandogli di servizi pubblici, che è qualcosa che l’estrema destra di Le Pen fa. Il centro di salute più vicino è sempre più lontano, le scuole chiudono, non nascono bambini, lo Stato è ogni volta sempre meno presente e questi settori della popolazione sono invisibili per lo Stato. Questo è stato detto da Le Pen. Lì c’è un humus per la sinistra, ma va articolato.

Dibattiti politici e intellettuali si trovano in determinati mezzi di comunicazione, e però, per molta gente, i veri mezzi di comunicazione ed espressione sono le reti sociali come Whatsapp.

Sarebbe interessante uno studio su come ha funzionato Whatsapp nella campagna andalusa di Vox. Ed anche capire, in questo partito nato da così poco, quali siano state le reti formali ed informali che sono servite per fare campagna, attaccare cartelloni … in quali strumenti vivi della società si sono appoggiati? Immagino che avranno giocato un ruolo le associazioni pro-caccia e pro-pesca, così come i meme su Whatsapp e altri messaggi.

Questo ha più importanza in alcuni settori della popolazione rispetto ai dibattiti che facciamo a sinistra nei diversi mezzi di comunicazione, che vanno bene, ma i new media sono importanti. Gli intellettuali e i mezzi ufficiali non hanno percepito questo magma, i media davano a Vox un deputato e ne hanno invece presi 12.

Fino a che punto l’immigrazione ha avuto a che fare con i buoni risultati di Vox? Veniamo da un’estate dove le televisioni hanno bombardato gli spettatori sull’arrivo dei migranti. E abbiamo visto come a El Ejido Vox abbia fatto buonissimi risultati.

Potrebbero esserci stati alcuni municipi, come El Ejido, dove la percentuale della popolazione [immigrata] è molto alta e dove il tema può avere avuto un’importanza rilevante. Ma, d’altro canto, è difficile stabilire questa relazione. Così come a El Ejido Vox è stato il partito più votato, in altri municipi di Huelva (N.B. provincia andalusa), dove c’è un tasso di immigrazione molto importante e la struttura economica è simile, Vox non ha avuto questi risultati. Va verificato se esista davvero questa relazione.

Ad ogni modo, la questione anti-immigrazione aderiva a qualcosa di più importante nel discorso di Vox: il recupero dell’orgoglio nazionale. Vox ha l’idea che la Spagna ha bisogno di rinascere per lottare non solo contro i nazionalismi periferici, ma anche per sopravvivere culturalmente. Per questo, hanno creato l’idea che siamo minacciati dai mussulmani, e siamo, nelle parole di Abascal, davanti a una scelta di civiltà. Questa espressione è la stessa che usava Marine Le Pen nella campagna presidenziale del 2017. In Francia, questo discorso ha più tradizione e crea più senso, ma in Spagna ne hanno approfittato attaccandolo a un discorso più grande. Il fattore anti-immigrazione, osservando i discorsi di Vox, ha una forza considerevole.

Magari per assomigliare ad altre forze che vogliono essere sorelle a livello europeo?

Anche questo è curioso. Ero in una riunione di dirigenti di Vox a Melilla settimane fa, perché volevo fare un reportage di una riunione che Vox stava facendo con forze europee per fare alleanze. Questa riunione non si teneva con il Front National francese né con la Lega Nord italiana, bensì con il gruppo chiamato Conservatori e Riformisti Europei, una specie di euroscettici soft, dove ci sono i Tories, l’ultradestra nordica e i polacchi di Legge e Giustizia.

Vox, in realtà, sta adeguando il proprio discorso a quello che si dice in Europa, ma non ha deciso ancora con chi andrà. Sono usciti fuori molti pretendenti che la corteggiano e Vox si lascia corteggiare. La mia impressione, dopo aver parlato con Abascal, è che al suo partito piacerebbe essere tacciato meno di euroscetticismo e avere più possibilità di accordi con il Pp e Ciudadanos. Per questo, pragmaticamente, gli piacerebbe formare parte dei Conservatori e Riformisti Europei; ma allo stesso tempo, Abascal in cuor suo vorrebbe allearsi con il Front National, perché teme che gli euroscettici light gli pongano problemi e limitino il suo discorso. In questo gruppo ci sono anche gli euroscettici fiamminghi, che sono indipendentisti. Vox sta cercando di normalizzarsi, ma essendoci conflitti nell’estrema destra europea non sa che fare.

Escluderebbe, quindi, che possa nascere un gruppo unitario di ultradestra europea?

Vedo poche possibilità, perché i Conservatori e Riformisti vogliono guidare l’euroscetticismo, stanno flirtando con la Lega Nord e tutti i partiti di estrema destra che stanno arrivando al potere e governando con la destra, per esempio il Fpo austriaco. Vogliono diventare una specie di estrema destra molto radicale, ma rispettabile dal punto di vista del governo. Ripetono che non vogliono saperne niente del Front National, né dell’olandese Geert Wilders, né del gruppo di Steve Bannon, perché non hanno esperienza di governo e a Bruxelles non vengono molto considerati.

La seconda ragione per la quale i cechi e i polacchi mantengono una linea rossa nei confronti del Front National e di Wilders è che gli sembrano troppo pro-russi. Credo che non ci sarà questo grande gruppo e in questo senso il progetto di Bannon non funzionerà, almeno in questa prima formulazione. Può essere che si trovino altri modi di capirsi dopo aver visto i risultati delle elezioni europee. Sono partiti che hanno un obiettivo in comune, ma sono molto diversi, con amici geopolitici diversi e realtà nazionali distinte.

Non tutti i votanti di Vox sono fascisti, viene detto. Ma il discorso del partito è omofobo, machista, xenofobo …

Il nucleo mobilitato, il nucleo duro, è gente molto di destra, molto radicale e con un marcato integralismo cattolico, come per esempio quando parliamo di Rocìo Monasterio, una delle persone più rilevanti di Vox. Praticamente, quello che più importa per loro è la lotta contro l’aborto e contro chi vuole equiparare il matrimonio omosessuale con quello eterosessuale. Bisogna tenere presente che nascono scindendosi dal Pp perché gli sembrava che i popolari fossero molto blandi nella lotta contro l’Eta e perché il Pp non ha derogato la legge sul matrimonio omosessuale di Zapatero.

Questo nucleo duro è molto a destra, di estrema destra o fascista, ma i 300.000 votanti di Vox non sono tutti così. C’è molta gente che li ha votati perché il discorso suonava loro bene. Ho incontrato gente giovane, degli hipster, che avevano voglia di votare Vox. Molta gente fermava per strada quelli del partito, non notavo un’ostilità verso di loro quando li accompagnavo. Non posso credere che sia tutta gente di estrema destra, piuttosto direi che Vox ha capito il fenomeno della Spagna dei balconi e gli ha dato un corpo politico.

La Spagna che metteva le bandiere nei propri balconi non era tutta fascista, piuttosto sono persone che vedevano male la gente che tirava fuori le esteladas (N.B le bandiere catalane) e voleva rendersi indipendente. Si traduceva tutto questo in “se ne vogliono andare perché non vogliono stare con me, non sono degno del loro apprezzamento e mi accusano di essere autoritario”, eccetera. Questa gente tirava fuori le loro bandiera spagnole dicendo che erano orgogliosi del loro Paese; credo che a volte fosse semplicemente una questione naif. Come quando una coppia si sfascia e il ragazzo si fa le foto mostrando i muscoli come a dire che lui non è poi così male.

Un inganno emozionale …

Sì. Un tentativo di compensare un’autostima ferita, un orgoglio nazionale ferito.

Come valuta l’appello di Podemos a costituire un fronte antifascista?

Non mi piace assolutamente, è un errore sorprendentemente grande. Secondo me, è uno di quei tic di cui la sinistra si rende meno conto. Ricordo il Fronte delle Sinistre di Melenchon che nel 2014, quando il Front National vinse le elezioni europee, cominciò a fare manifestazioni antifasciste. Io le osservavo in Francia da straniero e, a volte, da questa posizione si possono vedere le cose in maniera chiara: un giorno prima sei milioni di persone avevano votato il Front National, e ora 4.000 persone stavano manifestando dicendo che avrebbero difeso la società da questo partito. Chi dà questa legittimità a queste 4.000 persone? Non sarebbe più intelligente chiedersi cosa ha motivato questi milioni di persone a votare Le Pen e, se credi che sia davvero un progetto pericoloso, chiederti come combatterlo?

Questo in primo luogo. In secondo luogo, mi sembra pericoloso che Podemos, che ha cinque milioni di voti, improvvisamente definisca come suo obiettivo fermare una forza che ha il 10% di voti in Andalusia. Mi sembra assolutamente imbarazzante, in termini politici, che Podemos si ponga come obiettivo fermare Vox. Podemos passa da essere la forza che voleva cambiare il Paese a Podemos che non sa che fare, a Podemos che si conforma all’idea di fermare l’estrema destra … di cosa stiamo parlando? Credo che nel medio periodo Podemos dovrebbe lavorare per avere un progetto territoriale di Stato. Nel breve periodo, Vox è molto contento che gli si dia dei fascisti, basti vedere la loro manifestazione di Vistalegre. 

Abascal non può che essere felice delle critiche di Pablo Iglesias. Per fermare Vox, mi sembra possa funzionare metterli in relazione al Pp, essendo politici di professione che hanno sempre vissuto della politica, e con posizioni molto conservatrici, che trovano scarso consenso nella società spagnola, su temi quali l’aborto, il matrimonio omosessuale e la legge contro la violenza di genere. Bisogna rinforzare l’idea di mostrare come Vox sia una forza politica vecchia.

Vox si è anche presentata come una forza contro il movimento femminista e le sue rivendicazioni. 

Altra caratteristica di Vox sono state quelle di aver palpato il malessere di parte della società davanti all’emergere del femminismo. L’antifemminismo è stata una maniera di aumentare la propria trasversalità, anche se sembra una bugia; nel senso che era l’argomento attraverso il quale affondare i denti tra gli elettori di Podemos. Ci sono uomini che hanno votato Podemos e sono timorosi dell’ondata femminista. Da lì e anche attraverso certi youtubers, e sappiamo a chi stiamo pensando, si può arrivare ad un voto vicino a Podemos. Questo è stato un modo di raggiungere questo risultato.

Infine, che relazioni ha Vox con il franchismo?

Sono più di ordine sentimentale che altro. A Vox interessa, come ad altre forze dell’estrema destra europea, non sembrare un partito fascista né neofascista stile anni ’80 e ’90. Magari saranno anche franchisti nel loro privato. Ma non lo diranno direttamente, né, attraverso la critica della memoria storica, potranno veicolare qualcosa di questo in pubblico. So di alcuni di loro che hanno partecipato a manifestazioni di Fuerza Nueva (N.B. partito spagnolo di estrema destra che porta lo stesso nome dell’italiano Forza Nuova), ma mi sembrerebbe un errore pensare che Vox sia come Fuerza Nueva.

Da www.cuartopoder.es, 8. 12. 2018. Traduzione a cura di Christian Dalenz

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