Nella nona giornata di questo Mondiale di calcio a far scalpore non sono tanto le vittorie del Brasile e della Nigeria, ma le esultanze dei giocatori svizzeri di origine kosovara, Shaqiri e Xhaka.
Brasile – Costa Rica
Il Brasile vince, ma non convince. Per piegare la Costa Rica bisogna aspettare il recupero del secondo tempo. Segnano Coutinho e Neymar.
Il primo gol è arrivato con un rimpallo ribattuto in porta dall’attaccante del Liverpool, mentre il secondo con un bel passaggio in area di Douglas Costa colpito al volo a porta vuota da Neymar.
Nigeria – Islanda
Dove non è riuscita l’Argentina è riuscita la Nigeria. Battere l’Islanda non sembrava facile, ma il secondo tempo è il momento giusto.
Da un contropiede di Moses nasce il vantaggio firmato Musa, capace di stoppare un pallone impossibile prima di scaraventarlo alle spalle di Halldorsson.
Il raddoppio arriva al 75′ Musa salta difensori e portiere e raddoppia a porta vuota.
Nigeria a 3 punti, dietro la Croazie e all’ultima giornata la nazionale di Rohr affronterà l’Argentina in vero e proprio spareggio qualificazione.
Svizzera – Serbia
Partita ad alta tensione quella tra Svizzera e Serbia per motivi soprattutto extra calcistici. La balcanizzazione sbarca in Russia ed è evidente all’interno della formazione svizzera. L’allenatore Vladimir Petkovicè è croato-bosniaco, i giocatori Shaqiri e Xhaka sono di origine kosovara, Behrami di origine albanese, Dzemailli macedone. Proprio per la presenza di tanti giocatori provenienti dall’ex-jugoslavia l’inno svizzero è stato fischiato dai tifosi serbi.
Sul campo vince la Svizzera che ribalta il risultato rispondendo al gol di Mitrovic. Quello che fa discutere sono le esultanze. Sia Xhaka che Shaqiri esultano facendo con le mani il simbolo dell’aquila a due teste, simbolo dell’Albania.
La FIFA vieta ogni riferimento politico durante le sue competizioni ufficiali. I due giocatori ora rischiano una pesante squalifica…