Nella terza giornata del Mondiale la Francia viene salvata dalla tecnologia, la tecnica di Argentina e Perù è stata annichilita dai muri scandinavi di Islanda e Danimarca e, in serata la Croazia vince facile con la Nigeria. Per il tifoso il calcio è un mix di amore e odio per i propri beniamini e questa giornata ne è l’esempio più lampante.
Francia – Australia
La Francia vince all’esordio grazie alla tecnologia. I giovani talenti di Deschamps non giocano una gran partita e deludono con una prestazione non all’altezza.
Primo tempo equilibrato coi Blue più aggressivi e australiani compatti in difesa e pronti a ripartire in contropiede.
La ripresa ci regala qualche emozione in più: al 56′ Griezmann si incunea in area di rigore, Risdon lo stende e per la prima volta in questo Mondiale viene consultata la VAR.
Dalla regia di Mosca arriva l’ok per il penalty. Dal dischetto si presenta lo stesso Griezmann per il dell’1-0.
Passano appena 4 minuti e Umtiti decide che la palla a volo sia più interessante del calcio. Fallo di mano in area e calcio di rigore.
Sul dischetto si presenta capitan Jedinak che non sbaglia: palla destra e portiere a sinistra per il gol del pareggio aprendo la porta della Francia, cosa che il presidente Machron non è mai stato in grado di fare.
Deschamps prova a scuotere i suoi: fuori Griezmann e Dembélé, entrano Giroud e Fekir, ma il leitmotiv della partita non cambia.
Si arriva così all’80’, Pogba tira, la palla ribalza sulla parte bassa della traversa, rimbalza in porta ed esce. Interviene la Gol line technology che assegna il gol per questione di millimetri.
La Francia vince, ma non convince. Forse è presto per dire che i transalpini escomino ridimensionati da questa sfida, ma sicuramente dovranno lavorare molto per andare avanti.
Argentina – Islanda
La marea argentina si infrange contro il muro islandese. Nonostante un gran gol di Aguero, l’islanda non demorde e in pochi minuti trova il pari.
Gylfi Sigurdsson crossa dalla destra, Caballero anticipa Bjarnason in tuffo, ma la palla resta lì per Finbogasson, che va in rete.
La ripresa è povera di occasioni, ma un contatto tra Magnusson e Meza in area islandese potrebbe cambiare la partita. Sul dischetto va Lionel Messi che mette una palla a mezza altezza non angolata. Halldorsson para.
Per il resto l’Islanda difende in 10 e il muro eretto in area regge fino a fine partita. Pareggio tutto sommato giusto che potrebbe complicare il percorso dell’Albi-Celeste verso gli ottavi.
Perù – Danimarca
Partita quasi fotocopiata di Argentina – Islanda, peruviani arrembanti danesi in difesa pronti a colpire in ripartenza.
Per mezzora, però, è quasi solo Perù. Approccio più determinato, idee più chiare: alla Danimarca resta un possesso palla poco lucido, spezzato da puntuali ripartenze della squadra di Gareca.
L’occasione più pericolosa, prima dell’episodio chiave del 46’, è per Carrillo che impegna seriamente Schmeichel al 13’.
Allo scadere della prima frazione, Poulsen commette fallo in area su Cueva. La Var conferma, e l’arbitro del match concede il rigore, che Cueva lo spreca calciando altissimo sopra la traversa.
Al 59′ micidiale ripartenza danese: Eriksen serve l’assist vincente per il sinistro di Poulsen. 1-0.
Il Perù si lancia all’assalto della porta danese, senza trovare la chiave per scardinare la difesa.
Finisce 1-0.
Croazia – Nigeria
La Croazia batte con un netto 2-0 la Nigeria grazie alla nutrita pattuglia di “italiani” presenti in squadra.
Al 32′ Mandzukic serve di petto Rebic, la cui conclusione viene deviata in corner dalla difesa. Dal successivo calcio d’angolo arriva il gol, o meglio l’autogol di Etebo, sempre grazie allo zampino di Mandzukic che, toccando il pallone di testa, induce il centrocampista nigeriano all’autorete.
Nella ripresa la Nigeria alza il baricentro anche se non crea grossi pericoli alla porta di Subasic.
La partita si addormenta finché sempre Mandzukic si conquista un rigore per l’ingenuo fallo di Ekong, che lo affossa in area.
Sul dischetto va Modric per il 2-0.
La Croazia vince meritatamente e si ritrova in testa al girone, sopra l’Argentina.