La quarta giornata dei Mondiali di calcio ci ha regalato qualche piacevole sorpresa.
L’inaspettato pareggio del Brasile con la piccola Svizzera e soprattutto la sconfitta dell’odiata Germania col Messico ha dimostrato come la campagna di Russia per qualsiasi formazione tedesca possa essere potenzialmente disastrosa.
L’unica a rispettare i favori del pronostico è stata la Serbia che ha battuto di misura la Costa Rica.
Costa Rica – Serbia
Nell’arena di Samara si sono affrontate due squadre completamente diverse e quella principale è la qualità.
La Costa Rica nel primo tempo ha provato a rimanere in partita, più concentrata, più lucida, ma non ha mai avuto un giocatore in grado di portare qualche pericolo nell’area serba. Solo due occasioni. La prima è nata da un’invenzione di Ruiz: palla verticale per Ureña, che, però, ha calciato su Stojkovic. La seconda, clamorosa, è arrivata quando Savic ha lasciato solo Gonzalez in area che ha sprecato malamente.
La Serbia ha tanta qualità la cui più chiara rappresentazione è la punizione di Kolarov, parabola perfetta all’incrocio dei pali e gol partita. La formazione serba ha anche tanti altri talenti tra cui gli altri due “italiani” Milinkovic-Savic e Ljajic.
Germania – Messico
La Caduta degli Dei va in scena a Mosca. I campioni del Mondo in carica pensavano di passeggiare su quella che consideravano una squadra materasso.
Il Messico, però, non è della stessa opinione, attacca e mette sotto i tedeschi e al 35′ concretizza. Contropiede perfetto il Chicarito Hernandez lancia Chucky Lozano. La difesa tedesca più che di acciaio della Ruhr sembra fatta di crauti bolliti, Lozano se li mangia e batte Neur per il gol partita.
La ben nota spocchia germanica non viene presa minimamente in considerazione fuori dall’Unione Europea e viene annichilita dall’esuberanza messicana.
La festa è meritatamente tutta rigorosamente verde.
Brasile – Svizzera
Anche il Brasile commette un mezzo passo falso contro la Svizzera.
La Seleção vista a Rostov non è sicuramente quella che ci saremmo aspettati tutti. Crea tre vere occasioni, di cui una concretizzata da Coutinho, e poi si perde in tanto, troppo possesso palla.
L’attesissimo Neymar non riesce a trascinare la squadra, probabilmente ancora non al top dopo l’ultimo grave infortunio rimediato con la maglia del PSG.
La Svizzera dal canto suo difende e prova a colpire in contropiede e sugli sviluppi di un calcio d’angolo trova il pari. Batte Shaqiri, Zuber spinge Miranda e insacca di testa. La protesta verde-oro non convince l’arbitro che convalida.
Delusione brasiliana e il bisogno estremo di trovare la condizione fisica il prima possibile per arrivare in fondo a questo Mondiale, perché la tecnica da sola non basta se gli avversari arrivano sempre prima di te sulla palla.